Santuario Mia Madonna e Mia Salvezza

Santuario Mia Madonna e Mia Salvezza

RUBRICA – FOTOGRAFARE L’ARCHITETTURA

(a cura di Mariano De Angelis)

Il santuario dedicato a “Mia Madonna e Mia Salvezza” al confine tra San Cipriano d’Aversa e Casapesenna caratterizza l’intero paesaggio circostante in quanto ammirabile dalla collina di Marano ai monti casertani. La sua costruzione, realizzata nella seconda metà del XX sex., è legata alla figura del Servo di Dio Salvatore Vitale (sacerdote e fondatore de “La Piccola Casetta di Nazareth“) che affidò ai suoi eredi, i sacerdoti e le religiose di questo opera religiose, la costruzione di un santuario da dedicare a Maria.

I lavori durarono dal 1985 al 1988. La prima pietra di questo edificio verrebbe addirittura dalla Basilica dell’Annunziata a Nazareth e fu benedetta da papa Giovanni Paolo II. Questi visitò personalmente il santuario con una solenne cerimonia il 13 Novembre 1990.

La fotografia in copertina fa vedere la chiesa mariana così come è possibile ammirarlo dalla strada (intitolata proprio a don Salvatore Vitale). Dal punto di vista tecnico il complesso architettonico mostra il superamento della “costruzione in cemento armato“, propria dello scorso secolo, con una struttura mista: metallica la parte portante, in cemento la copertura e tutto il resto.

Ma l’architettura snella permette di apprezzare anche uno specifico significato allegorico che permea tutta la struttura, dal particolare più in vista fino al più piccolo dettaglio. Prima tra tutti, la forma della coperture richiama allo slancio che anima il fedele nel rivolgere lo sguardo alle cose celesti definisce la forma del santuario. A testimonianza di questo, Maria, qui invocata come salvezza e aiuto del popolo cristiano, è riprodotto elegantemente sulla sommità del santuario.

La struttura principale, sulla quale si appoggiano tutte le altre dell’edificio, è disegnata come due grani “M” intrecciate rappresentando il monogramma “Mia Madonna”. La copertura è definita da pochi, ma significativi, elementi: le dodici stelle che formano aperture di luce nell’aula della chiesa richiamano ad una tradizionale simbologia mariana; le cinque falde anteriori e le tre falde del manto (nella parte posteriore del santuario), in pianta, disegnano una figura simile ad un fiore. Gli elementi della copertura richiamano rispettivamente: <<il nome di Maria, – come si legge sul sito ufficiale del santuario – composto da 5 lettere adagiate sui peta­li di un fiore, che si innesta nel nome di Dio, la cui Trinità è rappresentata dal­le 3 sezioni del manto stellato>>.

© Fotografia di Mariano De Angelis, testo a cura di Angelo Cirillo
In copertina: Visione d’insieme del santuario Mia Madonna e Mia Salvezza – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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