Un’antica “Chiesa” a Villa Literno

Un’antica “Chiesa” a Villa Literno

PUNTI DI VISTA: I FOCUS DEL CENTRO STUDI NORMANNI

(a cura di Pasquale Federele – Responsabile Servizio Archivio e Editoria)

Tradizionalmente la Diocesi di Aversa si considera erede di quattro antiche chiese: Atella, Cuma, Liternum e Miseno. Queste furono aggregate da papa Leone IX nel 1053 su richiesta del conte di Aversa, Riccardo I Drengot (Cuma fu unità nel XIII sec. dopo la distruzione da parte degli Angioini).

Lo studioso Raffaele Calvino nell’elencare le diocesi scomparse della Campania inserisce anche una “Ecclesia Vici Feniculensis”. Il villaggio della Liburia tardo-romana, che oggi è chiamata Villa Literno, nel periodo antico era conosciuta con questo appellativo per la produzione di fieno; nel Medioevo cambiò nome in “Vico di Pantano” forse a causa dell’abbandono dei campi e dell’impaludamento del Litorale Domitio-Flegreo. In effetti la Chiesa di Vico Feniculenze è citata in un documento del VI sec. d.C. di papa Pelagio I (556 – 561) che scrisse alle vicine Chiese di Patria e di Volturno per risolvere una diatriba sorta tra le due comunità (Patria era il nome medioevale di Liternum, Volturno era l’antica città romana di Castel Volturno).

Il papa, interessato ad appianare la vertenza, affidava con questa epistola ai due vescovi, quello di Patria e quello di Volturno, il compito di giudicare le istanze del clero e del popolo delle due diocesi. Secondo Calvino la lettera di papa Pelagio I confermerebbe la teoria secondo cui Vicus Feniculensis sia stata sede episcopale anche se non conosciamo il nome di nessun vescovo di questa diocesi. Nell’epistola Vico Feniculenze era citata insieme a Volturno: <<Ecclesiae Volturniae vel Vici Feniculensis>>. Quel “vel” quindi sta per “et” congiunzione, questo riconoscerebbe si la presenza di una comunità cristiana in loco ma che questa fosse retta, data la lontananza dalle due sedi episcopali accertate, in una qualche forma di unità personale dal vescovo di Volturno.

© Testo di Angelo Cirillo
In copertina: Miniatura raffigurante un vescovo circondato da diaconi – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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