Le domeniche che ci piacciono

Le domeniche che ci piacciono

a cura di: Giovanni Pagliuca & Elio Esposito

Le domeniche possono essere dedicate all’arte, alla cultura o, semplicemente a uno sguardo sulla natura che ci circonda.
Questa prima domenica primaverile abbiamo deciso di dedicarla alla riscoperta delle dimore storiche (il cui accesso non è sempre consentito) ed in particolar modo vogliamo raccontarvi la (ri)scoperta di un piccolo gioiellino incastonato nella piccola città di Recale: la villa dei Duchi di Suardo Guevara di Bovino.
La villa, costruita nel tardo ‘700, è sempre stata famosa per il suo magnifico giardino e per le trasformazioni che lo hanno coinvolto durante l’arco della sua esistenza.
All’epoca Reali, Nobili e Signori occupavano molto del loro tempo in città, ma quando Carlo di Borbone diede il via alla costruzione della Reggia di Caserta, le campagne circostanti non erano molto in voga.
Ma a lavori terminati, a poco a poco tutti i nobili vollero avvicinarsi ai Sovrani, una delle prime fu proprio la Duchessa di Bovino.

(Ricordiamo che Carlo non abitó nella reggia ma una volta terminata volle che suo figlio Ferdinando si stabilisse lì).
Ebbene da quando l’allora Duchessa di Bovino iniziò i lavori nel suo giardino, di cui oggi possiamo ammirare le secolari querce e le meravigliose camelie, attiró l’attenzione di tutta l’Europa giungendo finanche alle orecchie dell’ambasciatore inglese Sir. Hamilton la cui moglie, Lady Emma, una volta arrivata nel giardino lo appelló come “Old Fashioned”, quindi passato di moda, obsoleto; la Duchessa si interrogò per giorni su quanto detto da Lady Emma e alla fine si convinse: decise di far abbattere i muri che circondavano il giardino e di unirlo al bosco circostante, in modo tale da amare un giardino alla moda (all’inglese).
Da allora il giardino venne chiamato “il giardino della trasformazione”.
Tutte le piante, i fiori che vi si trovano all’interno del giardino sono secolari, in particolar modo le querce (originarie del Brasile ) e le camelie (importate per la prima volta qui dal giappone) di cui abbiamo potuto ammirare la fioritura. Il tutto è stato organizzato dall’associazione delle dimore storiche italiane (sezione Campania).

Nel pomeriggio invece siamo stati al borgo di Caserta Vecchia, nella villa di Sant Maria del pozzo, in cui all’interno vi sono artigiani con le loro creazioni in mostra (acquistabili) tutto organizzato dalla signora Elvira che periodicamente e con grande dedizione organizza mercatini all’interno di questa dimora, in particolare questa settimana ha preservato all’evento Elena Campanile, autrice del libro Eleganthe, una vera esperta del rituale del the che ci ha accolto e fatto scoprire la vera essenza di questa esperienza grazie alla sua eleganza e dedizione, facendoci scoprire un nuovo mondo a cui dovremmo avvicinarci sempre di più.
Sperando di poterla rincontrare nuovamente, magari, in uno spazio ancora più solenne come la Reggia di Caserta (in maniera permanete magari).

Raffaela Pommella

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