La Pietra di San Girolamo: un dolce aversano

La Pietra di San Girolamo: un dolce aversano

RUBRICA – FOLCLORE AVERSANO

(a cura di Luigi Cipullo)

La Città di Aversa si è contraddistinta nei secoli per la sua eccellente arte dolciaria, si ricordi la famosa “polacca”, dolce a base di crema ed amarene che, col tempo, ha sostituito il classico cornetto mattutino diventando un must della colazione nella città normanna. Accanto a tanti altri rinomati prodotti, come il vino asprino e la mozzarella di bufala, ve n’è un altro meno conosciuto, perché non pubblicizzato, che occupa un posto preminente nella tradizione culinaria aversana. Si tratta della cosiddetta “Pietra di San Girolamo”.

Ma dove è nato con precisione questo dolce? Innanzitutto, c’è da dire che in Aversa, dove attualmente si apre Piazza Marconi, già Piazza delle Erbe, per gli aversani “nmiezz’ ‘o mercato”, un tempo sorgeva un grande monastero detto di San Girolamo, fondato verso il Cinquecento dalle pie sorelle aversane Giulia e Filippella Formato. Questo imponente edificio fu demolito verso il 1924, oggi al suo posto insistono i vecchi locali della Scuola “Domenico Cimarosa”.

Il suddetto complesso ospitava diverse Clarisse appartenenti al II ordine di Santa Chiara e San Francesco, le quali, per commemorare San Girolamo che era solito martorizzarsi con una pietra, solevano preparare un dolce croccante dalla forma arrotondata, proprio a forma di sasso (da qui pietra di San Girolamo) con una ricetta che si tramandava oralmente e che è giunta fino ai giorni nostri. Il composto prevede un impasto di mandorle, zucchero e cacao il tutto sapientemente amalgamato.

Fornitori delle suore, erano gli speziali del luogo. Uno dei tanti fu Don Francesco Andreozzi, titolare di una pasticceria in stile Ottocento, sita di fronte al Duomo, nei pressi del Monastero. Si racconta che, ai primi del Novecento, avvenne un fatto inaspettato.

Improvvisamente, venne a mancare la Superiora Maria Concetta Pirolo, ed una conversa si premurò di chiamare il vicino fornitore per la preparazione della pietra. Per l’Andreozzi fu l’occasione per conoscere la “misteriosa” ricetta. Una volta impossessatosene, lo speziale cominciò a produrre il dolce croccante nella sua pasticceria. Di questo aneddoto, ne ha parlato molto tempo fa con dovizia di particolari, Don Gabriele Andreozzi, figlio di Francesco. Oggi la Pietra è riuscita con fatica anche a diffondersi fuori dall’agro aversano, ad Aversa, è prodotta dalle numerose attività della zona principalmente durante il periodo pasquale. Tra le ditte storiche cittadine è doveroso ricordare le pasticcerie Mungiguerra, Marino e Pelosi.

© Testo di Luigi Cipullo (fotografia da beweb)
In copertina: San Girolamo della scuola di Giovanni Marinoni – (se si condivide l’articolo indicare le fonti)

Centro Studi Normanni

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