Il castello di Monteleone a Marano

Il castello di Monteleone a Marano

RUBRICA – I CONFINI DI LITERNUM

(a cura di Giuseppe Miraglia)

Il castello di Monteleone sorge su una collina nel territorio di Marano, affaccia da un lato sulla conca di Quarto (e quindi sui Campi Flegrei, la vista spazia sino al mare e all’isola d’Ischia) e dall’altro sulla vasta pianura giuglianese e qualianese.

Il castello, di origini antichissime, fu edificato a partire dal 1227 durante il regno di Federico II affinché il re ne servisse nei momenti di caccia. Alla fine del suo regno il castello fu distrutto dalla popolazione poiché nel tempo aveva sofferto a causa delle leggi che vietavano il pascolo e la lavorazione dei campi. Monteleone quindi venne in parte distrutto dai rivoltosi quale simbolo dell’oppressione regia.

A partire dalla fine del XIII sec., con l’arrivo di Carlo I d’Angiò, il castello fu ricostruito dagli Angioini che si occuparono del rifacimento della struttura sempre a spese degli abitanti locali. Anche con il Sovrano francese, quindi, continuarono i divieti e le restrizioni al fine di preservare intatta una zona di caccia e di delizia esclusiva per il re. Queste disposizioni indussero gli abitanti a trasferirvisi altrove e nel 1284 portarono i contadini alla rivolta contro i signori della cerchia angioina. Gli insorti distrussero parte del castello ma sedata la rivolta circa centocinquanta di loro furono fatti prigionieri e condannati all’impiccagione.

Nel XVI sec. il castello fu donato al cardinale Georges I d’Amboise (primo ministro del re Luigi XII di Francia) per poi passare ai Pignatelli del ramo Monteleone. Ancora oggi il castello è conosciuto come “Belvedere” e prende il nome di “Castello di Monteleone” proprio da questa famiglia napoletano.

L’edificio del castello di Monteleone ha una forma rettangolare e presenta sei torri perimetrali: due sul lato della piana giuglianese mentre le altre, di dimensioni più piccole, sul lato della conca di Quarto e di Pozzuoli. Alla fortezza si accede attraverso un arco (sormontato da uno stemma) che conduce all’interno del cortile. Qui, al centro, è situato un pozzo e sulla parete di fondo vi è un doppio forno. Sui lati sono presenti: le stanze per la cucina e la servitù, i locali destinati alle stalle, una scala in piperno che conduce ai piani superiori. Le stanze del castello sono dodici (tante quanti sono mesi dell’anno) ed un tempo erano destinate ad accogliere re e nobiluomini. Vi era anche una scala sotterranea segreta che permetteva di sfuggire alle incursioni e alle scorrerie.

Il castello era ubicato in un punto strategico ai confini tra il ducato bizantino di Napoli e il principato longobardo di Benevento e Capua. Nel 2016 era ancora abitato, vi erano vari nuclei famigliari che occupavano le stanze del piano terra. Od oggi risulta in fase di restauro. L’area di pertinenza del castello, quella delle mura perimetrali, è occupata da abitazioni private (sul lato che guarda verso Qualiano) e da piccoli depositi (sul lato della piana giuglianese) appoggiati direttamente alle mura.

© Testo di Giuseppe Miraglia
In copertina: Particolare del castello di Monteleone  – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

Lascia un commento