La Pietra di Trentola e il Castel Loriano

La Pietra di Trentola e il Castel Loriano

RUBRICA – FOTOGRAFARE L’ARCHITETTURA

(a cura di Mariano De Angelis)

A Marcianise, al centro dell’incrocio fra la Via Principale Loriano – Trentola e quella di Casal del Bene, troviamo un grande pietra calcarea di forma cilindrica che oggi è usata come “rotatoria“. In verità si tratta di un cippo terminale romano, forse di epoca augustea, posto dove si incontravano il decumano e il quarto cardine dell’antica Marcianise.

In fotografia possiamo vedere chiaramente il cippo al centro dell’incrocio e notare subito una profonda scheggiatura, probabilmente dovuta alla disattenzione di qualche automobilista.

Appare evidente che il nome “Trentola” non è un richiamo all’omonimo centro abitato dell’Agro Aversano (nel comune di Trentola-Ducenta) ma, vista la funzione del cippo, ha con questo in comune un’origine etimologica. Trentola starebbe ad indicare un’unità di misura che i romani usavano per il frazionamento dei terreni agricoli (quindi trenta iugeri di terra). Nel corso del tempo non sono mancate le leggende legate a questa suggestiva pietra: sarebbe addirittura la copertura di un “tesoro diabolico” e causa di sciagure per chiunque avesse provato a rimuoverla. Un episodio racconta che dopo aver rimosso la pietra con dei buoi si sentì uno strano avvertimento <<Ora che mi avete girato, sto fresco e riposato>>.

Proseguendo da questa pietra, verso il centro abitato, troviamo subito il Castello di Loriano (che vediamo in copertina). La costruzione nacque a scopo militare nel XIII sec., durante il regno di Carlo II d’Angiò, e ne abbiamo numerose notizie dalle cronache della Città di Capua; durante i secoli la proprietà passo da famiglia a famiglie e fu presto convertita in azienda agricola, subì quindi ripetute modifiche architettoniche che ne hanno radicalmente trasformato l’aspetto.

Oggi il maniero appare nella sua veste tardo cinquecentesca (epoca del regno di Filippo II d’Asburgo) mostrando ancora il portale d’ingresso, la torre angolare difensiva, parte della cinta muraria ed all’interno anche una chiesa, della quale però non è ancora certa la datazione di costruzione. Come è possibile vedere il castello versa in uno stato di semi-abbandono poiché, anche se abitato da alcune famiglie ed in parte usato da locali commerciali, necessita di una intervento di recupero architettonico.

Nel tempo Castel Loriano non ha manca di suggestionare i racconti di scrittori e popolani. Diverse leggende aleggiano intorno all’antico fortilizio, tra queste una tradizione popolare che vuole che Napoleone Bonaparte vi abbia soggiornato agli inizi del XIX sec. (probabilmente perché in quel periodo il castello fu veramente abitato da truppe francesi di stanza nel Regno di Napoli); il castello è anche citato nel romanzo “Il dormiveglia” di Giuseppe Bonaviri, poiché la moglie di questi, Raffaella Osario, era proprio originaria di Marcianise.

© Fotografia di Mariano De Angelis, testo a cura di Angelo Cirillo
In copertina: Veduta notturna di Castel Loriano – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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