Le “monache” nel convento di San Francesco ad Aversa

Le “monache” nel convento di San Francesco ad Aversa

RUBRICA – FOLCLORE AVERSANO

(a cura di Luigi Cipullo)

Il Convento di San Francesco delle Monache fu fondato tra il 1230 e il 1235 dal ramo femminile della famiglia Rebursa. Si può dire che, per i primi tempi, il complesso non fu altro che la casa dei Rebursa trasformata in clausura. Il nobile Riccardo de Rebursa, barone aversano, appoggiò Corradino di Svevia durante le lotte contro Carlo I d’Angiò. Dopo la sconfitta di Corradino a Tagliacozzo abbandonò la casa che viene citata in alcuni documenti come <<l’habitat propre portam S. Andrea in parochia
S.Audeni iuxta vias…
>>, ma fu preso e condannato a morte insieme ai fratelli.

Successivamente, la nobildonna Altrude, vedova di Bartolomeo de Rebursa, e Margherita, moglie di Riccardo, si riunirono presso la chiesa di San Francesco d’Assisi e chiesero di costituire il ramo femminile del francescanesimo: le Clarisse (in latino “Ordo Sanctae Clarae“, O.S.C.).

Il complesso fiori grazie ai numerosi lasciti dei benefattori, ma soprattutto grazie alle ricchezze portate in dote dalle figlie di illustri famiglie aversane, le quali, scelsero il rigorismo della vita claustrale. Il pio luogo era costituito da due tipi di monache: le “Converse” e le “Dotate“, le prime, che solitamente entravano in convento senza dote perché di ceto modesto, erano affidate alle seconde e avevano il compito di accudire le consorelle vita natural durante, mentre ricevevano in cambio sostentamento e beni di prima necessità.

Questi luoghi, carichi di secoli e di spiritualità, furono “fucine” di anime sante e caritatevoli, che vissero seguendo i precetti della Cristianità in povertà ed umiltà, secondo la Regola di San Francesco. Le monache restarono in convento fino agli anni ’60 del XX sec., molti ancora si ricordano dell’ultima clarissa che abitò il convento, suor Maria Consiglia Troiano, che mori il 25 Novembre del 1969 alla veneranda età di novantacinque anni.

Fotografia di suor Maria Consiglia Troiano

© Testo di Luigi Cipullo
In copertina: “Consacrazione verginale a Dio” del pittore belga Mathias de Visch – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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