Storia e vicende della Chiesa dell’Annunziata di San Cipriano d’Aversa

Storia e vicende della Chiesa dell’Annunziata di San Cipriano d’Aversa

PUNTI DI VISTA: I FOCUS DEL CENTRO STUDI NORMANNI

(a cura di Pasquale Fedele – Responsabile Servizio Archivio e Editoria)

La presenza di un ipogeo sotto il pavimento della chiesa parrocchiale dell’Annunziata dimostra una certa antichità dell’edificio. La mancanza di fonti scritte rende difficile la datazione della sua fondazione che però – dall’organizzazione architettonica – possiamo certamente far risalire al XVII sec.

Sembra che, nel Meridione d’Italia, la devozione alla “Vergine Annunziata” risalga al re Carlo I d’Angiò che già nel 1270 introdusse il computo dell’anno civile proprio <<ab incarnatione Domini>>, ossia a partire dal 25 Marzo, giorno in cui storicamente si celebra l’incontro tra l’arcangelo Gabriele e la Madonna. Questa proliferazione di luoghi pii dedicati alla Santissima Annunziata nel nostro territorio è ascrivibile proprio alla politica angioina che, volendo avere il controllo della popolazione attraverso una capillare diffusione di istituzioni religiose e fondazioni laiche, promosse l’istituzione delle “Annunziate”, quasi tutte a una navata, per assistere orfani, giovani donne o altre forme di mutuo soccorso. La Chiesa di San Cipriano, conosciuta come “filiare chiesa laicale”, era amministrata da Un laico e un ecclesiastico nominati dal parroco di Santa Croce (da cui la piccola rettoria dipendeva).

Sul finire del ‘700 gli amministratori erano il sacerdote don Luigi Diana ed il laico Giuseppe del Rio. Secondo lo studio di Nello Ronga, nella Chiesa dell’Ave Gratia Plena (A.G.P.) viveva un “eremita”, ossia un uomo incaricato di custodire e manutenere l’edificio, ed annualmente veniva organizzata la festività della beata Vergine durante la quale si teneva il triduo con spari mi mortaretti e il parroco, assistito dai sacerdoti, celebrava la messa cantata col panegirico. Nel 1806 – stando ai documenti redatti dal parroco Giacomo di Martino – l’amministratore laico era Benedetto Del Rio ed in quell’anno, secondo le disposizioni del nuovo Governo napoleonico, la gestione della Chiesa passò all’Università di San Cipriano (l’istituzione antenata dell’attuale Comune).

Questa chiesa, nella prima metà dell’800, aveva una rendita di 76 ducati e 75 grana (un beneficio non molto grande rispetto ad altre chiese del territorio). Con Regio Decreto del 5 ottobre 1869 l’Annunziata di San Cipriano fu affidata all’amministrazione della locale Congrega di Carità. Soltanto nel 1962 – cresciuta la popolazione del comune – il vescovo di Aversa, Antonio Teutonico, elevò l’Annunziata a parrocchia ricavandone il territorio dalla Chiesa “madre” di Santa Croce e nominando don Gaetano Cantiello primo parroco.

L’edificio è rimasto sostanzialmente invariato da quando nel XVIII sec. fu ricostruito «a fundamentis» e nel 1792 fu restaurato l’altare maggiore . La pregiata statua lignea raffigurante il mistero dell’Annunciazione fu poi intronizzata nel 1877. In seguito ha subito ulteriori e vari restauri. Di vago stile barocco, sorge sopraelevata rispetto alla strada; ha forma rettangolare. La facciata, semplice e lineare, è affiancata dal campanile.

© Testo di Fabio Giuliano
In copertina: Particolare dell’edicola della Crocifissione presso la Chiesa dell’Annunziata a San Cipriano d’Aversa – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

Lascia un commento