L’Ultima cena del Signore di Girolamo Muziano

L’Ultima cena del Signore di Girolamo Muziano

RUBRICA – GIUGLIANO STORIA PATRIA

(a cura di Arturo D’Alterio)

I dipinti di gran pregio dell’antico Tempio di Santa Sofia Vergine e Martire. Girolamo Muziano: “L’ultima cena del Signore“.

Bottega di ambito campano, Altare dell’ultima cena, XVIII sec.

Pittore profondamente religioso, Girolamo Muziano portò nelle sue creazioni un ampio ventaglio di influenze e il suo talento per i paesaggi. A Roma, dove si stabilì nel 1550, divenne famoso come “il Giovane dei Paesi“. Studiò inizialmente a Padova, con il pittore veneziano Domenico Campagnola (1500-1564), e con il pittore olandese Lambert Sustris (1515-1584). Questo lo condusse a Venezia, dove Sustris e Campagnola erano noti per aver lavorato in città. A Venezia, Girolamo Muziano subì l’influenza di Tiziano (1485-1576), mentre, quando visitò Roma, quella di Michelangelo (1475-1564). Questo diede alla sua pittura una combinazione interessante, tra le figure scultoree michelangiolesche e i paesaggi dalle ricche colorazioni di Tiziano.

Nel corso della lunga carriera romana, fu influenzato anche da Sebastiano del Piombo (1485-1547), nella cui pittura era ugualmente presente una mescolanza tra i colori veneziani e le figure monumentali romane. In Muziano si nota anche qualche elemento dal manierista romano Taddeo Zuccari (1529-1566).

© Testo di Arturo D’Alterio
In copertina: Ultima cena di Muziano – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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