Lago Patria alla luce dei recenti studi del C.N.R.

Lago Patria alla luce dei recenti studi del C.N.R.

RUBRICA – GIUGLIANO STORIA PATRIA

(a cura di Arturo D’Alterio)

L’origine di laguna costiera, di natura deltizia, e frutto dell’invasiva attività umana nei territori adiacenti, rende più chiaro il motivo dell’assenza del lago, dalla Tabula Peuntigeriana.

Rappresentazione dell’Impero Romano, intorno all’anno 350 d.C.; la Tabula Peuntigeriana, illustra l’area del Mare Cumano con i laghi “Aceruntus” e “Avernus”. Fino al fiume Volturno non vi è altro lago.

Literno, appare senza indicazioni, viene illustrata con le strade che portano ad “Inuinias” e Cuma. Quest’ultima, ha quale simbolo prescelto, due porte principali con corte. Tra “Iuninias” e “Puteoli” si ritrova la scritta: <<co,>> che potrebbe essere un abbreviazione <<per compendium>>, ovvero biforcazione di strade. Misteriosa, resta in ogni caso, “Inuinias”. L’icona mostra: una porta di abitazione, a più finestre e porte. Il numero di porte e finestre, dovrebbe definire l’importanza del sito, sul piano territoriale.

Un’interpretazione diversa, basata sulle origini non vulcaniche del lago, non osta con quanto riportato da Dionigi di Alicarnasso che nella battaglia di Cuma del 524 a.C. non fa menzione del lago. Cita però le foci del Volturno e del Clanio quali luoghi dell’eroica difesa dei Cumani contro: Etruschi, Cartaginesi ed Opici.

Anche Silio Italico e Lucio Anneo Seneca non si contraddicono nella personale visione di Liternum. Il primo, proveniente da Roma, scrisse probabilmente delle golene del Volturno e del Clanio: <<stagnisque palustre Liternum>>. Il secondo giunto nella città, oltre la villa di Scipione, costruita con massi quadrati, vide il muro che delimitava il bosco ed anche le torri edificate a difesa della casa sui due lati; la cisterna, nascosta da fabbricati e piante. Del resto, circa la salubrità del sito, Plinio “il Vecchio” ricorda la presenza di un albero che mal si adatta all’umidità: <<ex bis (harboribus) quas memoria homnimum custodit, durant liternino africani prioris manu satae olivae>>.

Dettaglio della Tavola: è possibile osservare “Literno”, “Inuinias” ed il riferimonto <<co.>> citati dall’autore dell’articolo

© Testo di Arturo D’Alterio
In copertina: Particolare della Tabula Peuntigeriana dove è riportato “literno” – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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