Masseria Palmetiello

Masseria Palmetiello

RUBRICA – I CONFINI DI LITERNUM

(a cura di Giuseppe Miraglia)

La vasta campagna giuglianese, caratterizzata sin dall’antichità dagli insedimenti sparsi, conserva ancora oggi i resti di quelle possenti abitazioni che davano alloggio a più nuclei famigliari dediti alla coltivazione della terra. Uno di queste è la masseria detta “Palmetiello“.

La contrada era attraversata dall’antica via Consolare Campana, che congiungeva Capua a Pozzuoli. La struttura si presenta ai visitatori ancora in parte integra, soltanto il tetto è crollato e probabilmente qualche soffitto interno sono crollati; è quindi ancora possibile leggere l’architettura della masseria e distinguere gli spazi e le loro destinazioni d’uso. Caratteristica della masseria è il grande arco, visibile da lunga distanza, attraverso il quale transitavano i carri carichi di fieno e dei prodotti agricoli dei campi. L’edificio è realizzato in tufo, mentre nell’arco sono presenti dei mattoncini rossi, probabili materiali di reimpiego di epoca romana. Altra caratteristica è data dalla grande colombaia, tra le più grandi del territorio dell’agro giuglianese e aversano.

La colombaia è una struttura architettonica rurale utilizzata sin dal Medioevo per l’allevamento dei colombi, era un privilegio dei feudatari. La facciata presenta numerose cellette con mensole per il rifugio e l’allevamento dei piccioni, tutta l’ala rettangolare della masseria fu adibita a colombaia. Le numerose cellette, più di un centinaio, ne fanno una delle più grandi colombaie di Terra di Lavoro. Questo dato ci indica che l’utilizzo dei colombi fu intensivo ed importante per l’economia della Masseria. Erano utilizzati in agricoltura per l’alimentazione e per la caccia; inoltre significava “prestigio” ed era segno di ricchezza del feudatario o comunque del proprietario.

Questi elementi fanno della Masseria Palmetiello un unicum nello scenario paesaggistico dell’Ago giuglianese e rendono la costruzione riconoscibile a distanza. La Masseria è ancora lì, a ricordo di un passato, di una civiltà contadina ormai tramontata.

© Foto e testo di Giuseppe Miraglia
In copertina: Veduta d’insieme della Masseria Palmetiello – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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