Torre Magna al Lago Patria
RUBRICA – I CONFINI DI LITERNUM
Su un antica carta che descriveva l’originale percorso del fiume Clanio possiamo notare subito una serie una serie di indicazioni del territorio gliuglianese: il fosso maggiore, il cavone vecchio, il pantano di Varcaturo, le masserie, la fontana di Creta. Ma in questa carta, nella parte nord, più nell’entroterra, leggiamo l’indicazione di “Torre Magna“: una costruzione che oggi sorge in località “Lago Patria” nel comune di Giugliano in Campania e che, a dispetto del nome, ci appare molto più piccolo di quanto la possiamo immaginare ma custodisce una storia millenaria.
Torre Magna fu costruita con materiali di reimpiego della vicina antica Liternum, per la costruzione furono impiegati: basalto, laterizi, ciottoli vari, tufo, malta e pozzolana; la torre fu rimaneggiata più volte nel corso dei secoli e fu abitata fino anni ’70 del XX sec. prima di cadere in rovina e abbandono con la costruzione di nuove abitazioni. In origine doveva presentarsi su tre livelli, a questi si aggiungeva il piano terra e i sotterranei (questi erano dotati di cunicoli che servivano alla fuga e a nascondersi in caso di assedio). Oggi all’interno del primo piano è visibile un camino rudimentale ad angolo.
Adiacente la torre era presente una masseria, costruita su quello che doveva essere il “castrum“, un villaggio fortificato. Con la caduta dell’ Impero Romano d’Occidente, infatti, e con le conseguenti invasioni barbariche, con le scorrerie dei pirati e con il fenomeno dell’impaludamento (che coinvolge tutto il litorale) gli abitanti di Liternum furono costretti ad abbandonare l’antica colonia romano ed ad insediarsi più nell’entroterra formando nuovi centri abitati. Tra questi vi era anche “Torre Magna“, qui doveva già sorgere un piccolo villaggio fortificato sul modello dei castrum che fungeva anche da difesa con torri di avvistamento.
Oggi la costruzione è in rovina, resta visibile soltanto il primo piano. Il piano terra è ricoperto di pietre crollate nel corso degli anni, è presente anche un pozzo medioevale, costruito sempre con materiali di reimpiego, con due scale ai lati, ciascuna di tre gradini. Questo era impiegato fino a pochi decenni fa per abbeverare gli animali (venivano usate funi legate ai cavalli e muli e si tirava su l’acqua in grosse quantità) ma anche per uso domestico.
Nonostante ciò la testimonianza di Torre Magna ci da occasione di apprezzare questo territorio e l’occasione di leggere, come se si trattasse di un vero e proprio libro di storia, i vari insediamenti che si sono succeduti: il castrum romano, il villaggio medioevale, le masserie settecentesche, le costruzioni del tempo presente.
© Foto e testo di Giuseppe Miraglia
In copertina: Veduta d’insieme di Torre Magna all’interno del moderno contesto urbano – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).