I feudatari di Giugliano Carbone e la messa in salvo delle reliquie dei Santi di Liternum

I feudatari di Giugliano Carbone e la messa in salvo delle reliquie dei Santi di Liternum

RUBRICA – GIUGLIANO STORIA PATRIA

(a cura di Arturo D’Alterio)

Al Duomo di Napoli, nella rappresentazione dello scultore Antonio Baboccio da Piperno, il cardinale Francesco Carbone (+1405) è seduto sul faldistorio, circondato dai nipoti, dal parentando e dai rappresentanti degli ordini: Cistercense, Francescano, Clarisse (da lui ampiamente beneficati e riformati).

Particolare del fregio gotico del sarcofago del cardinale Francesco Carbone

Riguardo l’ubicazione delle reliquie di Santa Fortunata e dei suoi fratelli, autorevole fonte risulta essere Gennaro Aspreno, professore di Archeologia Sacra (prima del nostro Gioacchino Taglialatela): <<Indi vedesi la Cappella della famiglia Carbone, ove è la tomba di Francesco Carbone, creato Cardinale Vescovo di Sabina da Urbano VI. Il mausoleo è stupendo lavoro del Bamboccio, avanti l’urna, sulla quale giace la statua del Prelato, sono scolpite varie persone di sua famiglia con lui nel mezzo (tra di essi i futuri feudatari Domizio e Giacomo, figli del fratello Enrico). Sull’altare è un quadro di S. Susanna, titolo cardinalizio del Carbone; sotto la mensa sono poche reliquie de’ Ss. Fortunata, Carponio, Evaristo e Prisciano martiri; e sotto l’altare si serbano i corpi de’Ss. Gaudioso e compagni, esuli affricani in Napoli al tempo della persecuzione de’ Vandali, traslatati nel Duomo dopo l’incendio della chiesa e monastero di S. Gaudioso>>.

Vista d’insieme della tomba del cardinale Francesco Carbone nel Duomo di Napoli

© Testo di Arturo D’Alterio
In copertina: Particolare del bassorilievo del sarcofago del cardinale Francesco Carbone – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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